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martedì 19 ottobre 2010

Quel dì / ahi noi / come foglie sospese / quasi fosse dicembre

Cosa succede quando ti siedi vicino ad altre persone e vagamente bresco (ma vagamente) inizi a creare frasi usando una parola ciascuno?
Se inizi tu, quello che ti precede decide quando chiudere la frase e dice "punto".
Capita che le scrivi certe volte, magari le condividi, certe volte le ricordi, altre invece te le dimentichi.
Per fortuna qualcuno le scrive, ogni tanto.
Sono in lotta con i congiuntivi. Ma vi abbraccio sentitamente uno ad uno.


#################### adoro i cancelletti ###################

Agenore figlio illegittimo di Brisbi un bel giorno mi toccò la sotto ignaro che fossi del segno dei pesci marzolini

Cappuccino rossi si trastullava lieta con il bastone nodoso che apparteneva a sua santità

Piantala li questa scopa magica, tanto vale prendere un sasso cotto a freddo; piuttosto andiamo a pescare trote in mutande rosellinate che è meglio

Bevevo ettolitri senza riempire neanche un quarto del mio grande cuore. cuore mio profondo sconforto della tua giovane ilarità, cadde senza alcun battito; libera professione errante

Ballavamo un lentissimo sospiro, alto sulle ginestre, in una calda mangiata d'amianto, sapore inusitato, carpiva segreti indicibili che nessuno credeva possibile esplicare con il dubbio; e la faceva morire

cantami latrati solenni, mentre giochi a scacchi nuda davanti e dietro, invece di ridere ancora, io, padre, non sego aguzzi spartiti; dopo l'amore

Giovanni voleva estorcere confessioni gratuitamente, per godere della ricchezza altrui, desiderata dai politici ingordi di Topolonia

Si ricordava solitamente a quelli del cruscotto bagnato di liquore che rispettassero ogni possibile ingiustizia

leccavo solennemente le ciglia ispide, ma Pieretto leggeva senza vacca; sotto la torre più nascosta del circondario, formato anni or mesi or giorni or eoni.

Manfredi vuole toccare con il suo palmo tutta la lunghezza del suo pene mascherato

Ripudio violentemente ogni percossa assaporata carponi, fine a se medesima, nel bagagliaio posteriore del nostro liquoroso maiale, presidente d'ammòòòree.

Partorivo il gatto, credendo che l'animale, con trasporto, mangiasse ogni desiderio

Scopro con entusiasmo che gli atomi pensano meno tra un momento e un cementificio idolatrato dai druidi bianchi autoctoni della fottuta Jamaica

Stavo beatamente seduto capovolto sotto un cubo quando l'idiota re di Bologna gongolava nel crepuscolo degli dei

Istrione! Sorreggimi cazzo! Gesù era il benefattore meno bieco per le note frequentazioni giuridiche circoscritte all'atto di resuscitare inutili leggende partorite dalla chiesa

Immagina mio zio che mangia la merda in cucina sorretto da mille farfalle che svolazzano sotto una superficie piana appena unta di grasso di tritone

Succhiami velocemente il pene, mentre tocco appena con un dito le croste della mia arrugginita nonna e allegramente considero un palliativo alla noia assurda, monito per ricordarci quanto inutile la vita.


############ continuo ad adorare i cancelletti ############

3 commenti:

  1. ########### Mario limonava la solitudine di seppi finquando savo angustiò il batacchio in semi straordinarii e straordinarii sciolti #############
    SilviaCarlaFernandoBiassoniFabio

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  2. Manfredi vuole toccare con il suo palmo tutta la lunghezza del suo pene mascherato

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