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lunedì 27 settembre 2010

Hugh make me feel like a natural woman

Scopro recentemente che esiste un crostaceo invisibile ad occhio nudo che vive sulla spiaggia cibandosi di alghe putrescenti il quale ha pero’ una predilezione per il sangue umano. Salta fino a 40cm in altezza e se vai nel suo habitat naturale, diciamo sull’Isola di Ocracoke in Carolina del Nord, poi te lo riporti a casa con te e non se ne va mai piu’.

E rimane li’ carino e pronto per il viaggio mentre fai il campeggiatore intorno al falo’, e forse sente il sapore dei marshmellows arrostiti e della tequila nel tuo sangue. Magari stringe amicizia con I crostacei dei tuoi amici, e decide di organizzare una festa sulla tua faccia mentre dormi in tenda con cinque altre persone. Se ne sta li’ buonino durante il giorno mentre attraversi le dune per arrivare al faro di Cape Hatteras che e’ bello e fallico come quello di Dark Fall ma piu’ alto e non troppo lontano dalla collina da cui I fratelli Wright hanno fatto decollare il primo aeroplano nel 1903. Li’ c’e’ troppo vento ed il crostaceo, che a titolo narrativo chiameremo Hugh, si ripara dietro le tue orecchie.
Abbiamo anche guidato il traghetto, io e Hugh, perche’ il capitano non vedeva una gonna corta da chissa’ quanto. Ad aprirci la strada una famiglia di delfini che io avevo paura di investire ma che a sentire il fisico fisicato e la biologa giunonica non correvano rischio alcuno.
Al rientro a casa finisce l’estate ed inizia la stagione delle pioggie e Hugh, preso da gran malinconia, passa le sue notti ad abbuffarsi e scrivere lettere d’amore alla sua fidanzata che e’ andata in Turchia con il colombiano neurologo e la moglie. Per consolarlo l’ho portato a vedere North by Northwest di Hitchcock in un piccolo cinema che proietta film d’altri tempi ed abbiamo sorseggiato vino e mangiato hot dogs. Il giorno dopo era tutto contento ed ha organizzato un pic nic sul mio braccio sinistro mentre io bestemmiavo in C++ cercando di scrivere un programma per uno dei nostri esperimenti.
Domenica vado a sentire Richard Dawkins che parla di evoluzione alla Duke.

2 commenti:

  1. Oh Hugh, che uomo fortunato! Lo porti anche da Dawkins? No, perchè hai scritto "vado" al singolare ed io ho subito pensato al trauma dell'abbandono del povero piccolo crostaceo.
    Posterò a breve le foto della duna che io e il biassoni abbiamo scalato, chissà che non ci siamo portati a casa qualche amico anche noi...

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  2. Una duna dice a un'altra duna: "Speriamo che passi Padro"

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