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lunedì 11 aprile 2011

a l'una e cinquantadue l'insonnia mi prese da tergo

Tra le espressioni che il mondo - nella fattispecie gli uomini, nello specifico le donne - ha avuto la benevolenza di condividere, ricordo, con una punta di piacere "mi fa sentire in pace il respiro della tua pancia sulla mia schiena".

Vado spesso raccogliendo sguardi tra la folla. Seduto sul pavé io non pensavo a te, ma solo il destino ha potuto farmi sedere li, che lo sguardo finisse poco più lontano, sul tuo viso.
Raccolgo sguardi tra la folla e spesso mi pare di riconoscere qualche volto. Mi tornano familiari, vicini, intimi. Persone con le quali ho condiviso parte della mia vita, di cui non ricordo il nome, nemmeno il volto forse; ma dei dettagli. Piccoli frammenti, quasi dei foulard attaccati tra loro con delle gomme da masticare.
Vi è qualcosa di misterioso, nel far combaciare i miei passi, tragitti, direzioni, con quelli di altre persone.

Nella corriera che porta dall'aeroporto Parigi Beauvais Tillé alla città, ho conosciuto un sistemista - rispondo sempre a chi mi domanda "che lavoro faccio" con la frase "il sistemista" per cogliere quella vaga sfumatura di smarrimento che si veste in tutta fretta di un sorriso d'imbarazzo a cui segue la domanda "sarebbe?" - di Modena che alla mia risposta aveva un'espressione di semi-gioia del tipo "non son solo nel mondo".
Mi raccontò di un suo viaggio in Thailandia dove a zonzo con la moto in un villaggio di duecento pescatori si ritrovò fermo a osservare il paesaggio mentre un tizio in moto gli si accostò chiedendogli indicazioni. In meno di un minuto passarono da "ah ma sei italiano?" a "ma dai! abito a quattro chilometri da casa tua!".

Se Bologna è un bucho di culo allora il mondo è un bucho di culo.
Il bucho è quasi un bucio ma è grezzo come il buco.

Sentire il corpo nudo di una donna contro il tuo è qualcosa che mi pare quasi un ritrovarmi a casa. Tra noi e i nostri antenati, forse non c'è poi così tanta differenza - tolta l'information technology, le droghe, la religione, gli aeroporti, le democrazie, i deltaplani, i flussi canalizzatori, uno virgola ventuno gigawatt, Belle e Sebastien, l'acqua minerale in bottiglia, i pannelli solari, la politica, e forse uno virgola cinque milione di anni fa.
Ma il cielo la sera, quando è limpido e fanno capolino le stelle: è sempre quello, le emozioni per un bacio, una scopata sensazionale, circa meno quasi son rimaste le stesse.

Ad esprimere tre desideri, vorrei come primo, "conoscere la risposta esatta a qualunque quesito"; come secondo, veder librarsi in volo un maiale con le ali.
Ma ci pensate? Un vero maiale che dopo una breve corsetta spicca un balzo, sbatte forte le sue ali e si innalza, ascendendo lento ma dolcissimo nel cielo.
Vaffanculo a Dumbo.

alle 2e24 mi son scordato perché ho iniziato a scrivere, e quindi termino ora questa accozzaglia di pensieri sparsi, sperando che non me ne vogliate a male se non concludo; ma è così difficile il mio rapporto con la fine delle cose che mi vien da girarci intorno, tergiversare, procrastinare e infine con una stoccata, concludere di botto.

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